Death on the Nile

Death on the Nile

1937 • 333 pages

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15

Sono affascinato dai libri gialli, più ne leggo e sono attirato da essi. Personalmente li vedo come una sfida tra me -il lettore- e l'autore, in questo caso, Agatha Christie. Sono affascinato soprattutto quando perdo ovviamente, è un gioco difficile quello del giallista, riuscire a mostrare il trucco di magia senza svelarlo, in questo caso però ho vinto con largo anticipo. Non saprei dire se è stata colpa di un eccesso di indizi, o semplicemente ho iniziato ad avere occhio per alcune cose, ma devo ammettere che onestamente se avevo intuito il chi, non ho di certo indovinato il perché. Anche perché solitamente le soluzioni proposte sono così ben costruite (e al limite della realtà) che difficilmente uno si può immaginare per filo e per segno tutto quanto.

Ricapitolando, si tratta del romanzo che meno mi è piaciuto dell'autrice (di quattro). La prima metà è molto lenta a introdurre i personaggi, o meglio, lo “spaccato umano” del romanzo. Tutta una lunga serie di personaggi particolarmente (e volutamente) esagerati, che in tutta franchezza non mi hanno né entusiasmato né suscitato interesse, complice anche averli introdotti poco a poco in maniera disordinata. Ho preferito infatti la seconda parte del romanzo, dedicata al delitto.
Tuttavia mi piace lo stile dell'autrice, e anche se trovo che la narrazione di questo romanzo non sia un granché, i dialoghi sono sempre molto curati e interessanti (anche se questa volta un po' ridondanti). La Christie proviene da un'epoca in cui non esisteva il politicamente corretto e infatti si nota molto, rendendo per assurdo i personaggi che ho criticato, molto più umani di tanti di quelli che si leggono al giorno d'oggi. Un'ultima critica che sento di fare, è che in questo romanzo il troppo stroppia. C'è tanto di tutto, e alla fine l'intera faccenda ne risente e francamente non la ritengo molto credibile.

October 6, 2020