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Prima di tutto bisogna rimarcare il fatto che quando gli italiani ci si mettono sanno scrivere bellissimi romanzi d'evasione, soprattutto in un campo come la fantascienza dove esistono dei veri mostri sacri.
Il romanzo tratta di ucronia, ovvero la storia alternativa, di cui e macchine del tempo. Un viaggio ai tempi della prima guerra mondiale; vincitore del premio Urania 1995, il romanzo si legge molto volentieri ed è avvincente. Il finale è un po' deludente. Ma è l'unica pecca.
Il periodo storico, della grande guerra, a me è sempre piaciuto e il fatto che il tutto sia ambientato in Italia da al romanzo una marcia in più. Giocare poi con la figura di D'Annunzio rende onore ad una grande figura storica, esaltata ancor più dalla descrizione in modo minuziosa ed accurata tutti gli aerei ed il volo del tempo; qualche colpo di scena, una sottotrama romantica ed una, rendono questo libro una piacevole lettura senza impegno.
La storia: un servizio segreto d'uno dtato del XXII secolo decide di riscrivere la storia a proprio vantaggio, impedendo il crollo degli Imperi Centrali nella prima guerra mondiale. Per farlo si serve della copertura d'una società che vende viaggi nel tempo, due dei cui impiegati, però, fuggono nel passato per cercare di impedire l'intrigo.
Non fosse per un testo un po' troppo semplicistico e una narrazione che non raggiunge mai un alto livello, questo sarebbe stato davvero un ottimo libro, un esempio italiano di quanto possiamo essere bravi anche noi a scrivere fantascienza.
Non sfruttato fino in fondo.