Il dio del fiume

Il dio del fiume, in originale “River God”, edito nel 1988, è un romanzo d'avventura di Wilbur Smith, che ripercorre abbastanza fedelmente fatti storici accaduti nel 1700 a.c. Questo è il primo di cinque libri che compongono questa saga ambientati nella terra dei faraoni. Gli altri romanzi della serie sono:

Il settimo papiro
Figli del Nilo
Alle fonti del Nilo
Il dio del deserto

La trama è presto scritta: Un falso faraone, il Pretendente Rosso, vuole impossessarsi del potere che invece Mamose VIII ha ricevuto direttamente dagli Dei, nel frattempo gli Hyksos, incivili e selvaggi, stanno invadendo le terre del regno portando dolore e morte nelle pacifiche abitazioni egizie. Vedremo all'opera Tanus, un coraggioso capo guerriero che dedicherà se stesso per difendere la nobile Lostris di cui è perdutamente innamorato e ricambiato. A narrare il tutto è Taita, il suo umile schiavo, uno scriba ingegnoso e con un intelligenza superiore; eunuco per volere della crudele usanza in voga in quella civiltà, dominerà la vicenda con la sua immensa saggezza e sarà infine il vero protagonista della storia.

Oltre che dal poliedrico protagonista mago/architetto/pittore Taita, dal nobile Tanus e dalla nobile Lostris, credo che il vero protagonista del libro sia il Nilo che oltre ad irrigare le terre fertili d'Egitto, incarna la vita e la cultura dell'antico Egitto alimentando da millenni questa terra stretta d'assedio dagli invincibili deserti; gli altri comprimari sono le divinità e i loro simboli, le usanze misteriose, gli intrighi, le crudeltà e le torture. Fra riti pagani sanguinosi e triviali, intrighi di corte, ragioni di stato, abitudini religiose intrise di superstizione.

La ricostruzione storica credo che sia attendibile e quindi oltre al godere di una bella avventura, si può trarre qua e là molti spunti interessanti per arricchire il proprio bagaglio storico culturale. Il romanzo è ineccepibile dal punto di vista delle tecniche di scrittura di un libro storico d'avventure, infatti l'immersione nell'ambientazione è totale e quando la tensione sembra calare, Smith riesce a dare inizio a sviluppi che si concretizzano solo dopo parecchie pagine. Questo continuo inserimento di nuove sotto-trame non fa scemare la curiosità del lettore facendolo restare incollato alle pagine.

Un grande romanzo storico, diventato una vera e propria icona della misteriosa cultura egizia.

January 1, 2002