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Il terzo gemello, in originale “The Third Twin” è un romanzo del 1996 di Ken Follett, il libro è un thriller dove fa da sfondo il mondo dell'ingegneria genetica, della manipolazione dei geni e della clonazione. Dal romanzo è stato tratto, nel 1997, un film TV omonimo, diretto da Tom MacLoughlin e interpretato da Kelly McGillis e Jason Gedrick.
Alcuni dei libri di Follett hanno raggiunto la prima posizione del New York Times, tra cui “Triplo”, “Il Codice Rebecca”, “Un letto di leoni”... Due dei suoi romanzi, “I pilastri della terra” e “La cruna dell'ago”, sono stati inseriti nella lista dei 101 best-seller più venduti di tutti i tempi. Ha venduto più di 150 milioni di copie nel mondo, ed è uno dei più ricchi e famosi giallisti britannici della storia, dopo autori come Ian Fleming e Agatha Christie.
La trama in riassunto del romanzo: il libro narra la storia di una scienziata, Jeannie Ferrami, incaricata di condurre uno studio sui gemelli per conto di una prestigiosa università di Baltimora. La donna vuole capire se due gemelli separati alla nascita e sistemati in ambienti differenti possano presentare delle somiglianze nel carattere, nei gusti e nel comportamento. Tutto sembra andare per il meglio, finché non si imbatte in Steve, uno dei suoi soggetti di studio, che rappresenta il gemello “buono” e di cui non sa neanche l'esistenza dell'altro “cattivo” e che dal primo sguardo cambierà per sempre la sua vita.
Questa volta Follett lascia da parte le saghe familiari e le rievocazioni storiche a lui così congeniali e ormai dimenticati i bellissimi libri di spionaggio agli inizi della sua carriera e anche le saghe medievali che lo hanno reso uno scrittore di livello mondiale, si cimenta con il thriller puro con dei risvolti scientifici che allora non erano così di moda come lo sono ora. Solo che tra ingegneria genetica, gemelli monozigoti, ricerche scientifiche, esercito americano, i soliti amplessi scongiurati, gli amplessi anelati e amplessi appena assaggiati o voluttuosamente appagati, sembrano più appagare gli ormoni che i neuroni.
Nonostante la lettura scorrevole, la trama non è particolarmente intricata e dopo poco un quinto del libro si intuisce già dove andrà a parare. Perchè la trama scorre sì, ma è prevedibile. Se aggiungiamo che arrivati al decimo libro o giù di lì, cominci un po' ad averne la saccocia piena dei suoi libri popolati da eroi belli, intelligenti ed affascinanti, contrapposti a cattivi brutti, ignoranti e miseri.
Direi che tra questo e il successivo “Il martello dell'Eden” è una bella gara a quale storia sia uscita peggio dalla sua penna di scrittore. No, “Il pianeta dei Bruchi” non lo prendo neanche in considerazione, non amo sparare alla croce rossa.