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Nelle mie recensione dei precedenti libri del Re, ho sempre descritto come i suoi libri siano trattati da me come vini pregiati, da leggere (bere) nel momento giusto magari dopo un libro (vino) che ti ha lasciato un cattivo sapore in bocca, perchè qualsiasi romanzo (bottiglia) prendi dalla tua libreria (cantina) non puoi che scegliere bene se è scritto (imbottigliato) da King.
Questa volta però appena aperto il libro (stappato la bottiglia) mi sono accorto subito che sapeva un po' di tappo e il colore nel mio bicchiere non era il solito rosso rubino. Al contrario di molti lettori di questa opera non ho trovato tanto pesante le prime pagine, ma proprio la parte centrale di libro, che si salva nel finale.
Non si può non apprezzare i tanti rimandi alla serie della Torre Nera e al pistolero Roland, per me figura leggendaria, ma davvero ho stentato in molte parti del libro. Bellissime le descrizioni dei mondi “paralleli” e l'idea delle aure intorno alle persone e il cordoncino da palloncino e via dicendo e non si può certo non gustarsi e tifare per un personaggio come Ralph o i dottorini calvi, ma per esempio ho trovato il personaggio di Lois insopportabile.
Alcune, forse troppe, parti di una lentezza esasperante sono controbilanciate da descrizioni di momenti di rara bellezza letteraria, una su tutte la parte dell'incidente con la macchina di Ed.
Insomma io consiglierei questo libro ai fan del Re, di certo non lo proporrei ad un profano dell'autore, a cui consiglierei sicuramente di iniziare con altri titoli; un filo, diciamo un piccolo gomitoli, sotto alla media di quelli letti da me fino ad ora.