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Ogni tanto capita che in un genere dove regnano alcuni mostri sacri, come quello delle spy-story, si affaccia qualche nuovo autore esordiente a volte con buoni risultati e dunque riesce a convivere con i grandi scrittori e altre volte finisce subito nel dimenticatoio. Questo Daniel Silva è stato una piacevolissima sorpresa e non ha nulla da invidiare a Le Carrè.
La scrittura e le storie di questo autore sono sicuramente di quelli destinati a durare; in particolare questa storia di spionaggio, dove si contrappongono MI5 e MI6 contro Abwehr e SS, “La spia improbabile” diventa subito una sorta di classico del genere: siamo infatti nel 1944, gli alleati preparano lo sbarco in Normandia e l'M15 è impegnato a confondere il nemico quando scopre che i servizi segreti nazisti hanno riattivato una loro spia. E' una donna, e la sua arma principale è la seduzione. Come scoprirla senza mettere a rischio la preparazione del D-Day? E come usarla per disinformare l'intelligence del Reich e convincerla che lo sbarco avverrà a Calais?
Questo romanzo mi ha tenuto incollato alle pagine dall'inizio fino alla fine. L'intreccio di storie, intrighi e i continui colpi di scena, uniti alla descrizione del momento storico (che a me è sempre piaciuto come ambientazione dei romanzi), risulta davvero affascinante. Rimarchevole poi, il finale amaro.
Consigliato a tutti gli appassionati di romanzi storici e di spionaggio.