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Come sempre quando ci si accosta al primo romanzo di un nuovo autore, lo si fa storcendo un po' il naso (almeno per me è così); chissà se scrive bene... chissà se la storia regge... chissà se non è la stessa trama di quell'autore che ci piace tanto... Bene tutte queste domande in questo caso era meglio non porsele, il libro è bello davvero e ricordo come sia resa sublime l'atmosfera del convento, oscura, fredda, tetra e ovviamente con un mistero da risolvere. Gente non aspettatevi “Il Nome della Rosa”, ma se volete passare qualche giorno con un bel libro io ve lo consiglio proprio.