L'ultima ragione dei re
2008 • 811 pages

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“L'ultima ragione dei re” di Joe Abercrombie è il terzo e conclusivo libro della trilogia della Prima Legge, saga che mi ha tenuto compagnia in queste ultime letture e che devo dire ho apprezzato molto (potete, se vate voglia leggere le altre recensioni che ho fatto per i libri precedenti). Abercrombie riesce a fondere azione, intrigo e riflessioni filosofiche, creando un mondo grigio in cui il bene e il male sono spesso indistinguibili.

La storia si sviluppa in un contesto di conflitto politico e guerre tra diversi regni. Il lettore viene introdotto a un mondo crudo e realistico, dove la guerra e le vendette sono all'ordine del giorno. La trama segue le avventure di vari personaggi le cui vite si intrecciano in modi inaspettati, mentre cercano di affrontare le conseguenze delle loro scelte e delle loro ambizioni, la storia è complessa e segue diversi personaggi principali, ognuno con le proprie motivazioni e sfide.

I personaggi principali che troveremo nella trilogia (ma ce ne sono molti altri di grande spessore e che meriterebbero altrettante descrizioni) sono:

Logen Novedita: Conosciuto anche come “sanguinario”, Logen è un guerriero esperto, segnato da un passato violento e da una serie di scelte discutibili. La sua caratterizzazione è profonda; è un uomo in cerca di redenzione, che lotta con i fantasmi del suo passato e cerca di trovare un senso in un mondo che sembra averlo abbandonato. La sua vulnerabilità e il suo sarcasmo lo rendono un personaggio incredibilmente umano e relatable.

Jezal dan Luthar: Un nobile vanitoso e superficiale, Jezal incarna l'archetipo del giovane aristocratico in cerca di gloria. La sua evoluzione nel corso della storia è affascinante: inizialmente egoista e preoccupato solo di apparire, inizia a confrontarsi con le dure realtà della guerra e della leadership. Il suo viaggio da giovane arrogante a una figura più consapevole e responsabile è uno dei punti focali della narrazione. La trasformazione che subirà sarà sostanziale e credo che si il personaggio che più ha intristito.

Ferro Maljinn: Un personaggio forte e determinato, Ferro è una giovane donna che combatte contro le ingiustizie del suo mondo. La sua passione e la sua determinazione sono evidenti, e il suo legame con gli altri personaggi offre una prospettiva interessante sulla lotta per la libertà e la giustizia. Ferro rappresenta la forza femminile in un ambiente dominato dagli uomini, portando un respiro di freschezza nella storia, sebbene non abbia gradito molto la sua evoluzione nel finale.

Sand dan Glokta: Un ex eroe di guerra divenuto torturatore, Glokta è uno dei personaggi più complessi e intriganti del libro. La sua trasformazione da guerriero a uomo disilluso e malato offre una visione cruda delle conseguenze della guerra. La sua intelligenza acuta e il suo cinismo fanno di lui un antieroe affascinante, capace di generare empatia nonostante le sue azioni discutibili. Sicuramente è il personaggio cardine della storia, il più “attraente” e complesso.

Bayaz: il Primo dei Magi, è un personaggio enigmatico e potente, che all'inizio della trilogia sembra un personaggio molto diverso da ciò che è in realtà, la sua missione e i suoi piani sono spesso oscuri e ambigui, ma il suo ruolo srà cruciale per il corso degli eventi. Bayaz rappresenta il potere e la manipolazione magica che permea il mondo di Abercrombie.

Ripeto, ce ne sono molti altri che meriterebbero molte righe di descrizione, ma mi limiterò ad accennarli: West, Dow il Nero, Mastino, il Cupo, Ardee...

Le tematiche principali di “L'ultima ragione dei re” ruotano attorno al potere, alla moralità e alla disillusione. Abercrombie non si limita a presentare una battaglia tra il bene e il male, ma esplora le sfumature del potere e come questo possa corrompere. I personaggi sono tutti imperfetti, e le loro scelte, per quanto discutibili, sono sempre motivate da una profonda umanità.

La questione della guerra e delle sue conseguenze è centrale nel romanzo. Ogni personaggio deve affrontare le ripercussioni delle proprie azioni, e Abercrombie non esita a mostrare la brutalità e la sofferenza che ne derivano. La narrazione invita il lettore a riflettere su temi universali come la vendetta, il perdono e la ricerca di un significato in un mondo spietato.

La prosa di Abercrombie è caratterizzata da un linguaggio incisivo e da dialoghi frizzanti, che contribuiscono a creare un ritmo incalzante. Le descrizioni vivide delle battaglie e degli scenari evocano un forte senso di realismo, mentre l'abilità dell'autore nel delineare i caratteri dei personaggi rende la lettura coinvolgente. La sua ironia e il suo umorismo nero aggiungono profondità alla narrazione, creando un contrasto efficace con le situazioni drammatiche.

“L'ultima ragione dei re” è un romanzo che trascende il semplice genere fantasy, offrendo una riflessione profonda su temi complessi e una galleria di personaggi memorabili. Joe Abercrombie riesce a catturare l'attenzione del lettore con una narrazione avvincente e una scrittura incisiva, invitandolo a esplorare le sfumature della moralità e del potere.

Questa trilogia è consigliata a chi cerca una lettura che vada oltre il cliché del fantasy e che offra spunti di riflessione sulla condizione umana e mi sento di consigliarlo veramente a tutti gli amanti del fantasy, soprattutto a chi magari vorrebbe uscire dai soliti sviluppi narrativi classici del genere.

October 28, 2024