Notturno

Notturno

1990 • 366 pages

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Notturno, in originale, “Nightfall”, pubblicato nel 1990, è un romanzo di fantascienza scritto a quattro mani, dagli scrittori Isaac Asimov e Robert Silverberg. È l'ampliamento dell'omonimo racconto scritto dallo stesso Asimov nel 1941. La prima parte del libro ripercorre, ampliandola, la trama del racconto. Fu pubblicato per la prima volta in italiano nel 1990.

Isaac Asimov, per me indiscusso maestro della fantascienza, le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza che della divulgazione scientifica, che rende le sue opere di sci-fi ancora migliori. È autore di una vastissima e variegata produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati. Non mi esprimo su Silverberg, perchè credo di non aver mai letto niente di suo e perchè sinceramente non avendo apprezzato appieno questo romanzo e amando alla follia il Buon Dottore, rischierei di addossare a lui tutte le colpe: ricordo infatti che Isaac Asimov scrisse “Notturno” - il racconto - all'età di 21 anni e in seguito disse che nessuno prima di lui aveva mai scritto niente di simile e nessuno dopo di lui potrà fare altrettanto. Da molti questo racconto breve è considerato il migliore dello scienziato-scrittore e una delle pietre miliari della fantascienza.

La trama del romanzo: Il pianeta Kalgash è illuminato da sei soli ed il Buio non è immaginabile. Il Culto, una setta religiosa, profetizza che l'Oscurità e l'apparizione delle Stelle annunceranno la fine del mondo. Diverse discipline scientifiche sembrano concordare con la previsione religiosa. Le ricerche archeologiche sembrano indicare un carattere ciclico della storia del pianeta: una successione di civiltà giunte a vertici paragonabili a quella dell'epoca del racconto e tutte sistematicamente distrutte dal fuoco. La Legge di Gravitazione Universale, appena scoperta, permette di ipotizzare l'esistenza di una luna. L'eclissi di uno dei soli in un momento assai particolare, quando tutti gli altri cinque sono tramontati, potrebbe condurre al temutissimo Buio. Segue l'indagine di un giornalista che, con l'aiuto di un astronomo e un'archeologa, cerca di comprendere e prevenire la distruzione della società. Quando la notte cala, l'agitazione si diffonde sul pianeta e conduce ad una follia distruttiva ed omicida. L'unica alternativa è quindi quella di unire le forze per riportare l'ordine e permettere che la conoscenza appena acquisita possa raggiungere chi, duemila anni nel futuro, si troverà a rivivere la terribile esperienza del Buio. A questo scopo un ristretto numero di persone viene selezionata e protetta in un bunker, mentre astronomi, scienziati e il giornalista rimangono nell'Osservatorio Astronomico per assistere all'eclissi. Quando già si vede il sole cominciare a oscurarsi, la gente della città, guidata dai sacerdoti del Culto, si dirige verso l'Osservatorio. Le persone sono fuori di sé per il terrore dell'oscurità e per proteggersi da essa hanno anche appiccato numerosi incendi in città. L'esperimento dell'Osservatorio si rivela un fallimento, e solo poche delle persone all'interno conservano la ragione. Fra esse, il giornalista e l'archeologa, che, giunta di nuovo l'alba, iniziano un viaggio in uno scenario post apocalittico alla ricerca di gruppi che non si siano completamente imbarbariti.

Perchè non mi ha convinto questo romanzo ampliato dal racconto originale? Perchè l'idea originale di Asimov viene ampliata e messa al centro di uno schema diviso in tre: nella prima parte viene aggiunta una specie di antefatto ambientato alcuni mesi prima e nella terza, dopo la Notte, le conseguenze del cataclisma. Ed è proprio questa che è la peggiore sebbene aiuta a presentare i personaggi, è letterariamente di scarsa qualità, nel leggerla mi sono trovato spesso a sbuffare per il piattume dei personaggi, la terza invece risolleva le sorti, perchè riesce a rendere realisticamente la disperazione di un'umanità distrutta dalla follia senza far rimpiangere la sezione centrale.

Detto tutto questo è comunque un'opera che non può mancare né ai fans di Asimov, né a qualsivoglia persona che si definisca un lettore di fantascienza.

December 15, 1991