Speaker for the Dead

Speaker for the Dead

1986 • 382 pages

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Chissà come, questo uomo antico è capace di vedere la verità, ed essa non lo acceca né lo fa impazzire.

La fantascienza ha il potenziale di giudicare l'umanità in retrospettiva, e Speaker for the Dead è come se fosse arrivato dal futuro.
È un libro molto diverso da Ender's Game, il protagonista da stratega militare diventa uno stratega dell'animo umano, un lettore delle menti e delle emozioni. Attraverso lui, vediamo l'umanità in scena per come realmente è, scontrandosi con filtri cattolici e illusioni umane.

Lui cammina sfrontatamente in posti del mio cuore che tenevo come fossero terreno consacrato, dove a nessun altro era permesso entrare. E mette in piedi sui piccoli germogli che si aggrappano ancora alla vita in questo suolo disseccato.

Ma l'anima di questo libro ruota attorno ai piccoli esseri alieni con cui l'umanità si trova a ‘convivere' per la prima volta, questo libro affronta le implicazioni etiche che ciò comporta, e in un certo senso ridefinisce l'umanità nel tentativo di coesistenza, grazie all'empatia e la mutua comprensione per il benessere collettivo. Un esperimento mai veramente avvenuto sulla Terra, e che francamente mi ha entusiasmato molto.

Vengono poste molte domande, e in realtà poche risposte, ma è la qualità di queste che eleva questo romanzo fra i migliori di quelli che affrontano questioni sociologiche e filosofiche simili che abbia letto.

Consigliato a tutti, tranne ai Varelse.

May 1, 2022