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Definire è limitare.
Partendo da questa citazione, tratta direttamente dal libro, anticipo che per me sarà un po' complesso farne una recensione, come accade sempre quando si cerca di scrivere le proprie impressioni sui classici intramontabili della letteratura, anche perché oltretutto, benché pieno di aforismi meravigliosi e con un finale splendido, alcune parti non le ho propriamente “digerite”.
Il ritratto di Dorian Gray, in originale “The Picture of Dorian Gray” è un romanzo di Oscar Wilde che uscì originariamente nel luglio del 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine. Nell'aprile 1891 Wilde fece stampare in volume il romanzo, unendovi la propria prefazione. Per esigenze puramente commerciali, legate al gusto dell'epoca fine ottocentesca, l'autore revisionò il proprio romanzo e vi aggiunse molti capitoli per rendere più “voluminosa” l'opera. Secondo alcuni critici, però, quest'operazione arrecò danno al romanzo originale, facendogli perdere spontaneità e una certa dose di mistero: per questo in alcune edizioni si può trovare ancora la versione originale. Numerosissime le trasposizioni nel cinema, nella televisione, nel teatro e perfino nei fumetti.
Il romanzo è considerato il manifesto dell'Estetismo, per cui l'espressione artistica è libera e indipendente dai principi della morale. Il “ritratto di Dorian Gray” ha molti influssi culturali e letterari: il primo è sicuramente il Faust di Goethe, fino al romanzo di Joris-Karl Huysmans “Controcorrente”, passando per “Mademoiselle de Maupin” di Théophile Gautier e per i romanzi di Balzac.
Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce nel pieno della gioventù. Lord Henry Wotton avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, infatti, con i suoi discorsi, cattura l'attenzione del ragazzo, rendendolo, quasi l'incarnazione del suo modo di pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con Lord Wotton, comincia a guardare la giovinezza come qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, eternamente bello e giovane. Ciò lo porterà a stipulare quella sorta di “patto col demonio”, grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio.
Il ritratto di Dorian Gray si configura come un capolavoro della letteratura inglese e come una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. Una fede letteraria che Wilde tende a fare propria anche nella vita reale per mezzo della sua condotta decisamente anti-conformista nel pieno della Londra puritana dell'epoca vittoriana, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese. La vita per l'autore è infatti come un'opera d'arte ben riuscita. Dunque opta per il rovesciamento del principio secondo cui è l'arte che imita la vita, ma è la vita che deve imitare l'arte. Di qui l'importanza attribuita all'apparenza e al dominio dei sensi.
Un'esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta come vediamo anche attraverso le vicissitudini di Dorian, che lo porterà fino a commettere un crimine efferato. La visione della vita come arte implica da un lato la ricerca dell'edonismo, dall'altro uno stile di vita dissoluto che porta allo sfacelo morale.
Come dicevo in apertura questo libro è un classico e deve essere letto da tutti almeno una volta.
Personalmente, il libro non mi è piaciuto tantissimo, soprattutto perché alcuni capitoli, inseriti successivamente dall'autore perché il gusto ottocentesco lo richiedeva, hanno appesantito la storia che se fosse stata più scarna avrebbe riscontrato sicuramente il mio gusto personale. Nonostante questo, il libro sembra un compendio di aforismi e belle citazioni, che lo rende a tratti piacevole.
Insomma un arricchimento culturale sicuramente di grande peso, ma ho letto decisamente di meglio.