Questo libro è un ponte tra i libri divulgativi semplicisticamente sintetici e i saggi, tutto formule, complessi da seguire. Lo stile narrativo è fresco e accattivante, limpido nella spiegazione dei concetti. I procedimenti matematici non superano mai il livello di quinta superiore rendendo il saggio accessibile a tutti. Ho apprezzato infinitamente anche il fatto che non si sia limitata alla pura teoria ma che abbia anche incluso riferimenti alle applicazioni pratiche della teoria quantistica.
Virginia Woolf guida il lettore lungo un viaggio attraverso la letteratura inglese, in particolare focalizzandosi sulla figura della donna. Nondimeno la sua analisi è ben più complessa e originale di quanto ci si potrebbe aspettare poiché l'autrice non si focalizza sui personaggi femminili dei romanzi, ma sulle condizioni ben più instabili delle scrittrici donne più celebri. Il risultato è un' intelligente satira ed una mirata polemica alla società patriarcale e maschilista, sottolineando il marcato narcisismo dell'uomo. Questo libro non è solo un elegante e persuasivo manifesto del femminismo, ma soprattutto un' entrata diretta nel pensiero di una scrittrice formidabile capace di scavare nelle profondità dell'animo umano, analizzandolo con una lucidità ed allo stesso tempo un trasporto che riuscirebbero ad emozionare ed appassionare anche il più disinteressato dei lettori.
Tuttavia alcuni, in verità pochissimi, collegamenti risultano poco fluidi in certi punti e rendono quindi l'opera un po' ostica da seguire, ma ciò non toglie niente all'efficacia del testo che senza dubbio offre numerosi spunti di riflessione.
“Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto”.
Gregor Samsa si scopre prigioniero di un corpo che non gli appartiene, controllato da istinti ignoti che non riesce a comprendere e controllare pienamente. Il suo aspetto terrorizza e disgusta i suoi familiari e conoscenti che lo relegano alla totale solitudine. Lui però ha ancora una coscienza umana, un animo romantico e candido, ama ancora ascoltare la sorella Grete che suona il violino; “Come poteva essere proprio una bestia se la musica lo afferrava a tal punto?” . Capisce ciò che accade attorno a lui, comprende le problematiche che la sua condizione genera e vorrebbe scusarsi, vorrebbe parlare... ma non può, è solo.
Sebbene la trama risulti estremamente semplice le interpretazioni e le riflessioni che scatena sono così numerose e variegate da generare un racconto ambiguo e criptico. Nondimeno è semplice ritrovare nella trasformazione da uomo a scarafaggio una potente metafora della costrizione dell'essere umano alle regole di una società indifferente. Il protagonista tutte le mattine si alza alla stessa ora, per prendere lo stesso treno che lo porterà allo stesso luogo in cui per ore dovrà ripetere le stesse azioni. L'automatismo di questo stile di vita autoimposto privano la persona della sua identità fino a renderla un elemento completamente estraneo a se stessa. Perfino nel nucleo familiare in cui regnavano affetto e rispetto reciproco, Gregor Samsa è incapace di trovare reale compassione o comprensione. L'elemento di realismo magico serve ad amplificare il senso di alienazione ed incomunicabilità che contraddistinguono l'essere umano moderno. Inoltre il protagonista si preoccupa unicamente delle conseguenze pratiche, non si sofferma mai a riflettere sulle possibili cause accettando semplicemente la metamorfosi come una qualunque complicazione. La sconcertante passività del protagonista nei confronti della sua spaventosa condizione è un'evidente prova della sua rassegnazione di fronte ad un destino insondabile, di cui l'essere umano è continuamente vittima.
Kafka non usa mai tono accusatorio, con il suo stile, distaccato e asettico, riesce alla perfezione a trasmettere uno straziante senso di angoscia e di oppressione.
Come comprensibile dal titolo in questo libro Brian Greene tenta di spiegare come sono considerati lo spazio ed il tempo da un punto di vista fisico, approdando alle nuove ed incredibili immagini che si sono dipinte della realtà. A mio parere il risultato è un libro magnifico. La prosa di Greene è scorrevole, chiara e ricca di divertenti esempi grazie ai quali è in grado di spiegare ad un pubblico di profani concetti complessi senza mai fare eccessivo uso di formule matematiche e soprattutto senza mai banalizzare eccessivamente i contenuti. Dalla relatività generale alla meccanica quantistica, dall'entropia alla cosmologia inflazionaria l'autore accompagna il lettore lungo un viaggio nella fisica moderna toccando gli argomenti più interessanti. Questo è stato il primo libro che ho letto di questo autore, tuttavia ritengo che sarebbe stato meglio cominciare con il suo ben più noto “universo elegante”, poiché citato in molte note.
Trovo che possa essere adatto anche agli esperti del settore, ai quali Greene riserva delle note a fine capitolo in cui affronta gli argomenti utilizzando formule matematiche e lessico specifico.
Rimane comunque da puntualizzare che una lettura del genere andrebbe intrapresa con delle basi generali di fisica alle spalle in modo da apprezzarla maggiormente.
Nonostante l'ottima scrittura un punto negativo dell'opera sono le immagini che spesso, a causa della bassa qualità, rischiano di confondere le idee piuttosto che chiarirle.
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