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Volevo fare una recensione un po' particolare con tanto di metafora di un piatto di pancakes, ma non sono capace, quindi mi limiterò a questo.
È la prima volta che leggo Casey McQuiston. La'ho fatto non per l'hype che ha per il suo altro romanzo, ma perché ero genuinamente incuriosita da questo; così l'ho letto senza grosse aspettative, ma con una vaga speranza che scaldasse un po' il mio cuore anti-romance.
E diamine se ha superato le aspettative.
E sapete che vi dico? La metafora con i pancake la faccio comunque. Perché È come un piatto di pancakes di Billy's, o ancora meglio, il Su Special: è buono, spettacolare e, anche se il gusto ti soddisfa pienamente, non è abbastanza, ne vuoi ancora.
Casey McQuiston è riuscitə a creare un ambiente confortevole e dei personaggi originali, interessanti, realistici.
È impossibile per me andare avanti senza sapere qualcosa di più su Wes e Isaiah, Myla e Niko, e tutti gli altri. Specie Augie (che mi è proprio rimasto nel cuore).
Due sono le “pecche” del romanzo. Riassumibili in una frase: troppo poco.
Alcune parti sono state affrettate, optando per il raccontare le cose in modo frettoloso anziché mostrarle con la dovuta calma. E questo vale sia per gli avvenimenti che per i personaggi (no dico sul serio, mi leggerei un'intera saga sulla vita di Augie e Jane).
Ma a parte questo, Ancora una fermata mi ha completamente rapita. Non riuscivo davvero a staccarmici (merito anche della lettrice dell'audiolibro). E mi ha fatto desiderare di far parte della New York di August anche solo per una frazione di secondo; il tempo di un pancake da Billy's o uno spettacolo di Annie o un viaggio sulla linea Q.