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Baricco est très juste quand il décrit ce livre comme l'idée qu'il se fait d'une ville. City grouille et fourmille de récits, de vies qui se mêlent et se démêlent, de secrets qui se dévoilent petit à petit quand on y prête l'oreille.
Les personnages sont uniques et gagnent en profondeur de manière incroyable tout au long du récit, et chaque histoire arrive sa conclusion, même de manière détournée.
Un beau livre, moins touchant que d'autres de cet auteur mais aussi moins expérimental que les premiers que j'avais moins appréciés.
Decisamente sotto i precedenti da me letti. Forse tra tutti quello che mi è piaciuto meno. Di certo non potrei consigliare ad un neofita di Baricco di iniziare da questo, probabilmente troverebbe faticoso avvicinarsi agli altri suoi libri. Non che ci sia una vera ragione, è che in molti punti il libro non si è fatto leggere come succedeva con “Castelli di Rabbia” od “Oceano Mare”, solo per citarne due come esempio. La scrittura è sempre ricca, i personaggi sono meravigliosi e come sempre c'è quell'amaro edulcorato che contraddistingue i libri dell'autore... ma non saprei, ecco in alcuni punti mi succedeva di accelerare l'occhio sulle righe, come a voler saltare paragrafi. Questo non è un buon sintomo, quando si legge. Forse però perché sono partito con grandi attese perché mi accingevo a leggere uno dei miei autori preferiti e non ho trovato in quest'opera quello che mi aspettavo e la storia non è riuscita a trasportarmi fino in fondo negli intrecci delle storie (forse troppe?) raccontate in City. Un calderone che è troppo ribollente, ridondante, soffocante, stordente, troppa, troppa, troppa carne al fuoco. Qualche pezzo è rimasto crudo, indigesto. Siamo ai soliti esercizi letterari questo sì, ad alcuni disturbano e criticano l'autore per questo, a me piacciono, mi piace ogni tanto leggere chi riesce con il suo genio ad inanellare idee e pensieri stupendi e scriverli con uno stile aulico, mi piace seguire tali pensieri e vedere dove vanno a parare. Ripeto, forse qui ce ne sono troppi slegati uno dall'altro. Forse è solo che a me le “City” non piacciono.