Ratings2
Average rating4.5
Capire dove inizia lo sberleffo, il cenno satirico e dove invece le pennellate dello Sgargabonzi ritraggono fedelmente vizi, tic e parafilie della società attuale non è semplice, ed è proprio su questo continuum che si sviluppa Confessioni di una coppia scambista al figlio morente.
Una serie di racconti che non lesinano sulla fantasia, quella fantasia un po' pepe e un po' Jung in metropolitana, che pure attingendo a piene mani dal concreto di tutti i giorni: dai capitoli più assurdi a quelli più maledettamente terreni - come a dire, dai racconti più onirici a quelli in cui personaggi reali si prostrano al servizio della narrativa -, ogni riga contiene l'inconfondibile stile dello scrittore, già ampiamente apprezzato in Jocelyn uccide ancora.
Lettura edificante: un buon tonico se letto dopo composizioni narrative classiche; un robusto ricostituente se assunto come inframmezzo di qualche saggio o manuale di divulgazione.