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See allQuattro racconti farciti di humor nero.
Quattro racconti in cui ragionevolezza e follia non si disputano alcunché: semplicemente, coesistono.
Quattro racconti bizzarri eppure mai assurdi o senza scopo.
Quattro logiche sentenze che mettono alla berlina - come ama fare Ambrose Bierce - una morale davvero troppo ingessata perché non se ne possa ridere, anche quando si tinge del nero dei delitti più efferati (se così si può dire), delle proprietà nutrienti del corpo umano, della logica che eccede il raziocinio e di impensabili poteri ipnotici.
Scrittura puntuale, elegante e strepitosa.
Storia di una ironia feroce, con risvolti che soetingolk a rimettere in carreggiata ogni anticipazione appena dopo averla scartata.
Libro che ho divorato, e che mi ha lasciato un’enorme appetito - come fanno le storie ben scritte e magnificamente architettate, pur nella loro semplicità.
Breve compendio di simpatia. Una graziosa raccolta di racconti conditi dell'umorismo che più contraddistingue Lundini - chi lo conosce sa apprezzarne le massicce dosi di non-senso e la capacità di accogliere l'assurdo come fosse un semplice cappuccino & cornetto.
Ottimo in spiaggia, nei ritagli di tempo e nelle pause da Piketty.
Poco adatto al rafting.
Anche il miglior complotto non può nulla contro la stupidità umana.
Arthur è un ragazzo semplice, forse fin troppo. Ma ha anche un grande cuore, e una missione: mettere a frutto gli anni di studio e le sue teorie sulla Cavendish nana - una particolare varietà di banane.
L'occasione gli si presenta grazie ai Peace corps, che lo spediscono sull'isola di San Marco, dove sotto uno spesso strato (sociale) di negligenza, astuzia e indolenza, una frangia autoctona cova propositi rivoluzionari e paesi esteri hanno mire politiche per nulla celate.
Don Chisciotte, U.S.A. è un divertente romanzo che combina una rete di complotti e di congiure con l'imprevedibilità del destino dei più puri d'animo (benché nient'affatto brillanti, a livello cognitivo), una miscela ben amalgamata di colpi di scena, risatine sotto i baffi e personaggi con cui è facile familiarizzare.
Capire dove inizia lo sberleffo, il cenno satirico e dove invece le pennellate dello Sgargabonzi ritraggono fedelmente vizi, tic e parafilie della società attuale non è semplice, ed è proprio su questo continuum che si sviluppa Confessioni di una coppia scambista al figlio morente.
Una serie di racconti che non lesinano sulla fantasia, quella fantasia un po' pepe e un po' Jung in metropolitana, che pure attingendo a piene mani dal concreto di tutti i giorni: dai capitoli più assurdi a quelli più maledettamente terreni - come a dire, dai racconti più onirici a quelli in cui personaggi reali si prostrano al servizio della narrativa -, ogni riga contiene l'inconfondibile stile dello scrittore, già ampiamente apprezzato in Jocelyn uccide ancora.
Lettura edificante: un buon tonico se letto dopo composizioni narrative classiche; un robusto ricostituente se assunto come inframmezzo di qualche saggio o manuale di divulgazione.