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Della serie: avere per la testa una bellissima idea e buttarla nel cesso. Prendendo abilmente spunto da un affascinante materiale storico e letterario come quello dei circoli letterari dell'800 e la stessa materia Dantesca, e ritrovarsi una testo indegno per il lettore.
Il romanzo è prolisso da far rivoltare lo stomaco. Si potevano tranquillamente saltare a piè giunti pagine e pagine senza togliere alcunché alla trama che in ogni caso sarebbe risultata lo stesso inverosimile così come i personaggi, ma per lo meno ci sarebbe stata meno agonia da parte nostra.
Anche la materia dantesca alla fine diventa pretesto solo per creare l'ennesima figura di serial killer, che comunque è una pessima trovata, così come il finale. immaginare poi che un gruppo di comodi e noiosi letterati si trasformino in intrepidi avventurosi alla ricerca del serial killer sanguinario è ridicolo.
Il modo di scrivere dell'autore è pessimo e pesante, quanto sia colpa della traduzione, non lo saprei dire.
Delusione totale.