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Testo tra i primissimi (e perciò considerato minore) di Philip K Dick. Immaturo lo stile, confuso lo svolgersi della vicenda, troppa carne al fuoco. Il colpo di scena è buono, ma non riesce a reggere un romanzo che nella sua totalità è poco più che scadente.
Avesse virato di più sulla fantapolitica, a discapito dell'azione, avrebbe sfruttato di più la potenzialità della premessa “il presidente/dittatura viene scelto alla lotteria”, ma così com'è funziona giusto come lettura per chi vuole completare la collezione di libri di Dick e non si rivela troppo avvincente. 2 stelle.