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See allL'epopea di Gilgamesh si è rivelata molto diversa da come me l'immaginavo. Io, forse con troppa naif-ità mi aspettavo un'impresa eroica stile epica greca. Invece il nostro seppure semidio si comporta tutt'altro che da tale. È un anti-eroe, che fallisce e quando non lo fa è solo grazie all'appoggio suo fedele amico Enkidu. Gilgamesh è un semidio che è ossessionato dall'idea di morire dimenticato, e questo è il suo unico successo: ancora oggi parliamo e leggiamo di lui. La cosa più affascinante, che per me è rappresentativa dell'originalità di questo racconto, è la struttura anti-climax del tutto. Ogni volta che ci si aspetta una sopraffazione di Gilgamesh sulle avversità del fato, ecco invece che la narrazione vira verso conclusioni veramente inaspettate. L'esempio più eclatante è alla sua prima prova di forza contro il guardiano della foresta. Dopo pagine e pagine di un viaggio il nostro è di fronte alla bestia e... si addormenta. Ho riso per 5 minuti netti. Ma a ben pensarci... chi non lo farebbe, semidio o no, dopo giorni e giorni di viaggio?!
Altro aspetto assolutamente inaspettato per me è stato quello della cattiveria degli dei, della loro puerile isteria, in questo ricorda molto il Dio dell'antico testamento, che agisce più per ripicca che per altro, come agiscono per ripicca anche questi “Dei vicini”. Anche da questo punto di vista il testo è assolutamente affascinante, l'impossibilità del genere umano di comprendere l'atteggiamento ermetico del divino.
Valutazione 4+
Non so che gusto ci trovate a leggere di personaggi così negativi che ti fanno girare le palle e ribollire il sangue. Io non ne trovo nessuno di gusto
Fantasia zero: a tutto viene attribuito il nome dal compito che svolgono nella storia come “L'Organizzazione”, “Il Sistema” eccetera.
Pieno di razzismo e rancore.
Banale tentativo di sotto trama romantica che così scontata manco i film per ragazzine.
Un pieno e completo fallimento.
E poi NOIOSO NOIOSO NOIOSO, al punto che mi sono chiesto diverse volte durante la lettura se lo pseudonimo nascondesse un ragazzino di 13 anni “ribellino”. E invece no, questo letame è opera di un adulto.
Quasi peggio del Mein Kampf, ma ad essere onesti il livello è più o meno lo stesso come d'altronde per i confusi contenuti.
Spazzatura per gente affamata di spazzatura.
Se hai bisogno di un libro per dirti come vivere la tua vita, amico, è meglio che leggi la bibbia ti fai prete. Delle due quella è scritta persino meglio (e con più fantasia).