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Il giorno dello sciacallo è un romanzo thriller scritto da Frederick Forsyth, pubblicato nel 1971. È considerato dalla critica come uno dei più famosi libri di spionaggio e infatti fu il primo best-seller dell'autore. La descrizione fatta dell'omicidio sul libro è la stessa dinamica dell'attentato reale.
Lettori del libro furono il terrorista Carlos, tra i cui effetti personali fu ritrovata una copia; un'altra copia la possedette Yigal Amir, il giovane estremista di destra che assassinò nel 1995 Rabin, l'allora Primo ministro d'Israele: la polizia stabilì che usò il testo come manuale d'assassinio. Esistono anche due versioni cinematografiche del libro: Il giorno dello sciacallo del 1973 e The Jackal del 1997.
La trama è presto scritta: un sicario professionista è incaricato di uccidere il Presidente francese Charles De Gaulle. L'Organisation armée secrète guidata da Marc Rodin contatta, dopo averlo selezionato da un'ampia rosa di candidati, un sicario professionista per ucciderlo. Il presidente francese, che ha finalmente concesso all'Algeria l'indipendenza dopo oltre cento anni di dominio coloniale, agli occhi dell'OAS si è macchiato di della gravissima colpa di aver amputato la patria francese. Lo sciacallo, il nome deciso dal killer, dovrà agire in segreto per portare a compimento la sua missione. Il killer viene seguito però dal più pignolo investigatore della polizia, Claude Lebel. Investito di poteri eccezionali dal Governo francese, Lebel inizia una battaglia a distanza con lo Sciacallo che tenta di sfuggire ai suoi inseguitori percorrendo, in un susseguirsi mozzafiato di episodi, tutta la Francia.
Credo che questo sia stato il mio primo contatto con quello che io considero il vero maestro delle spy-stories (più del paturnioso Le Carrè), un libro straordinario che per gli amanti del genere è davvero qualcosa che non può mancare. Il ritmo è incalzante, i dettagli resi nella massima perfezione, i due personaggi principali, contrapposti nei loro ruoli, sembrano prendere vita davanti agli occhi del lettore; il linguaggio è scorrevole, le azioni sono descritte benissimo e la tensione è palpabile, con un patos che non cala mai durante tutta la storia.
Molti autori di oggi del genere spionistico, tendono a stupire il lettore con trovate che impressionano sulle pagine di un libro, ma che nella realtà difficilmente avvengono, invece il punto di forza di questo libro è che tutto quello che è descritto nella storia o è vero o è verosimile,nel senso che potrebbe accadere realmente!
Insomma una caccia all'uomo sfrenata, personaggi portentosi, ritmo palpitante senza mai un calo, direi che siamo ai pesi massimi della letteratura spionistica e in particolar modo della sfida “caccia all'uomo”.
Un capolavoro di immensa fattura! Non lascio il voto massimo perché secondo me è appena inferiore a “Il pugno di Dio”, vero caposaldo per me di tutta la letteratura di questo genere.
Da leggere a chi piacciono le cacce all'uomo, i ritmi indiavolati e senza respiro!