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Altro grande romanzo di King firmato Bachman in origine... una lunga, interminabile marcia dove il vincitore è l'unico sopravvissuto.
Un corsa crudele dove a vincere in realtà non è nessuno, ma tutti perdono in egual misura, la folla che scommette e incita i loro beniamini, i militari che seguono i concorrenti e “congedano” chi si ferma e gli stessi corridori, che perdono piano piano in piccoli pezzetti tutte le varie parti della loro umanità e infine la vita.
Per vincere non occorre necessariamente compiere l'intero tracciato, è “sufficiente” rimanere in gara, mantenendosi sempre in cammino, una storia tesa e crudele.
Un romanzo che ti porta su queste lunghe strade dove si formano odio e amicizia, lealtà e spregiudicatezza, passione e tormento. Una lunga Marcia verso le profondità di ognuno di noi, verso l'inesorabile fondo che non arriviamo mai a toccare.
Un'altra prova brillante del Re, che fa decisamente guardare con ribrezzo i libri che scrivi ultimamente.
Il primo primo King
Se inizialmente l'ho adorato, verso la fine sono stato insofferente. Non tanto per il concept molto accattivante e coinvolgente, ma per la sua formula d'intrattenimento, che alla lunga stanca. In più la mancanza di un quadro tecnico dell'ambientazione distopica, e alcune scelte dell'autore nella parte finale del romanzo minano molto la credibilità della storia.
Però mi ha saputo intrattenere quasi sempre, i personaggi si fanno conoscere e apprezzare, è scritto decisamente bene, e sicuramente darò altre occasioni a questo autore! Promosso
Ma che finale è?! Ci voleva un finale come si deve :(