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La strada per Omaha, in originale “The Road to Omaha” è un romanzo del 1992 del compianto Robert Ludlum. Si tratta di un romanzo atipico dello scrittore: infatti rispetto al “solito” Ludlum, troviamo un libro strano, molto satirico verso gli U.S.A. Si tratta di un seguito al suo precedente libro “La strada per Gandolfo”, anche questo dello stesso filone “satirico”. Entrambi sono thriller al cui centro c'è l'avvocato dell'esercito Sam Devereaux, che viene coinvolto nei piani del generale MacKenzie “The Hawk” Hawkins. MacKenzie è in cerca di vendetta dopo essere stato ingiustamente buttato fuori del Esercito degli Stati Uniti all'inizio del primo libro.
Robert Ludlum, come già detto molte volte nelle mie precedenti recensioni è un maestro indiscusso del genere spy-story, tanto da meritarsi l'appellativo di “Mr. Plot” -signor complotto-. Ha scritto 27 romanzi thriller. Il numero di copie dei suoi libri in stampa è stimato tra 290 milioni e 500 milioni. I suoi libri sono stati pubblicati in 33 lingue e 40 paesi. Ludlum ha anche pubblicato romanzi sotto gli pseudonimi di Jonathan Ryder e Michael Shepherd.
È diventato celebre per la serie di romanzi “The Bourne Identity” ai quali sono stati vagamente ispirati tre film.
La trama di questo romanzo: Diversi anni dopo gli eventi narrati nel primo libri, il protagonista ha scoperto un trattato a lungo dimenticato tra il governo degli Stati Uniti e una tribù di nativi americani. Questo trattato ha concesso alla tribù una vasta area di terra nel Nebraska che da allora è diventato Omaha, e comprende la base del Strategic Air Command. Come un membro della tribù, il protagonista prevede di portare avanti una causa contro gli Stati Uniti per ridare la terra alla tribù. Per portare avanti questo obiettivo, ingaggia Devereaux, ora in pensione dal militare.
Ludlum è una garanzia per questo genere di thriller ambientati nel mondo dei servizi segreti, i suoi libri sono sempre ben documentati e strutturalmente ben progettati, non ci sono falle e l'autore cerca sempre di tenere il lettore sulle spine e ottimizza i colpi di scena in modo di non annoiare mai durante la lettura. Come la maggior parte dei romanzi di Ludlum, il palcoscenico della vicenda è il mondo stesso, per un romanzo che non vedi l'ora di finire.
Un grandissimo autore che qui riesce a passare dal spy story serio a quella leggero con incredibile naturalezza: godibilissimo e spassoso.