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14 primary booksSara Terracini & Oswald Breil is a 14-book series with 16 primary works first released in 1997 with contributions by Marco Buticchi.
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Le pietre della luna è il titolo di un romanzo di Marco Buticchi edito da Longanesi nel 1997 ed uscito in edizione tascabile nel 1998. Ha venduto 250000 copie in Italia e all'estero. Ambientato in epoche diverse, deve il suo titolo a tre statuette d'oro, dette appunto “pietre della luna”, risalenti alla Roma del primo secolo d.C. e che, tra furti e ritrovamenti, giungono fino ai giorni nostri.
Con questo libro si apre la serie che ha come protagonisti Oswald Breil e Sara Terracini. Oswald Breil è un funzionario del Mossad che diverrà, nei romanzi seguenti, vice ministro della difesa ed infine primo ministro israeliano. Fisicamente è caratterizzato da nanismo, ma le sue doti intellettuali gli hanno permesso una vita avventurosa e brillante. Sara Terracini invece è una studiosa di archeologia nata alla fine degli anni ‘60 e vive a Roma, fisicamente è molto bella.
La trama del romanzo è presto scritta: durante il recupero di un sommergibile della seconda guerra mondiale vengono riportati alla luce documenti di vitale importanza che portano Oswald Breil a battersi contro una società segreta per la salvezza dell'umanità. Sara Terracini, incaricata dall'amico del restauro dei documenti, scopre le interessanti vicende della vita di Giunio e di Clelia.
Mi dissero: “Guarda leggilo, abbiamo in casa nostra il nuovo Cussler!”
Mia alzata di sopracciglio.
“No, guarda, devi leggerlo assolutamente se ti piacciono i libri di avventure”
Arriva il mio “mh”, lo prendo e lo porto a casa.
Come scritto nella trama il libro si scompone in tre diverse trame ambientate in epoche differenti: l'antica Roma, i Caraibi ai tempi dei corsari, e i giorni nostri con flashback nel 1945. In queste tre storie Buticchi ci infila dentro tutto l'infilabile: legionari, gladiatori, nazisti, Hitler, asteroidi che minacciano la terra, servizi segreti sparsi, tesori nascosti, naufragi, storie d'amore, società segrete. Ovviamente si sprecano tutti i cliché che si possono sprecare e i personaggi sono lo stereotipo vivente dei buoni e dei cattivi. Fatti, stampati, chiari e scuri.
I continui salti avanti e indietro nel tempo e i repentini cambi di scena spezzano un po' troppo la narrazione sempre sul più bello e il mestiere di interrompere sempre la storia sul più bello (così tipica delle serie tv attuali) per incitare la curiosità del lettore ad andare sempre avanti nella lettura, qui non fa altro che complicare ed annoiare.
Direi che di questo Cussler “de' noi altri” se ne poteva fare anche a meno.