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Average rating3.7
Overall, I enjoyed the storyline and the author did a great job with the presentation.
I did find several things incredibly frustrating: an over-protective mother figure and a narrator that was contemplating out loud, how different types of science would occur. Both stalled the story much too often. I started jumping chapters until I found movement again.
Much of what the author imagines still hasn't come to pass, much of what he does talk about, about society and human nature are still the same.
Hace ya bastante tiempo que he querido leer este libro. No es la mejor novela de Asimov que he leído pero, en general, me ha gustado. Muy poca acción para mi gusto.
En el pŕologo, Asimov advierte que esta novela no está relacionada con sus otras series pero que no descartaba la idea de unirlas en cierto punto. Sin embargo, algo del libro me ha hecho recordar el planeta Gaia en “Fundación y Tierra” y siendo este libro el comienzo de la colonización espacial no encuentro motivos para descartar la idea (aunque sea sólo para mí) de que estén conectadas con las otras series de Asimov.
En el siglo XXIII la Tierra se encuentra superpoblada, existen colonias espaciales llamadas “Establecimientos” en las órbitas de la Tierra, la Luna, Marte y el cinturón asteroidal suficientemente grandes para albergar varios miles de personas. Una de las colonias, Rotor, emprende un viaje hacia una estrella enana roja llamada Némesis a dos añoz luz de distancia.
El nombre de la estrella ya debería sugerir algo. Mucho material científico y viajes espaciales. ¿Algo más?
Nemesis è un romanzo di fantascienza del 1989 scritto da Isaac Asimov. Non è ambientato nel suo famoso ciclo della Fondazione né in quello dei robot. È una storia a sé stante, ma alcune citazioni lo collocano all'inizio della storia futura, agli albori della colonizzazione dello spazio.
Direi che in una libreria, nella mia per esempio, il libro andrebbe collocato accanto a “Neanche gli Dei” e “La fine dell'eternità”, quei romanzi che sono stand-alone, che si possono leggere a parte da tutto il resto, infatti non vi è richiamo ne al ciclo dell'impero, ne alla fondazione e ne ai robot. Anche se questo romanzo viene menzionato in “Fondazione anno zero”: Hari Seldon infatti cita una leggenda che riguarda una giovane donna «capace di comunicare con un intero pianeta che ruotava attorno ad un sole chiamato Nemesis.» E anche nel finale del libro, Asimov accenna brevemente al suo famoso ciclo della Fondazione: Janus Pitt si chiede infatti «Chi avrebbe imparato a interpretare le tendenze e a prevedere il futuro in una galassia brulicante d'umanità?», un chiaro riferimento alla psicostoria.
Il nome Nemesis è un riferimento ad un'ipotetica stella compagna del Sole, che si troverebbe in un'orbita larghissima: ogni qualche decina di milioni di anni Nemesis passerebbe attraverso la nube di Oort perturbando l'orbita di migliaia di comete, alcune delle quali finirebbero per cadere sulla Terra provocando una catastrofica estinzione di massa. La stella è stata proposta per spiegare alcune supposte regolarità nel ripetersi delle estinzioni, ma nessuna stella di questo tipo è mai stata osservata, e la regolarità stessa non è stata confermata da studi successivi. La Nemesis di Asimov non è una stella compagna del Sole, ma può avere effetti ancora più funesti.
La trama è questa: Il romanzo è ambientato in un lontano futuro. La Terra è sovrappopolata e preda di forti tensioni, e l'umanità ha costruito e popola innumerevoli stazioni spaziali. Su una di queste, Rotor, vive Marlene che è nata con dei particolari poteri che le permetteranno di scoprire una grave minaccia. La stazione orbitante, scopre un modo piuttosto primitivo per viaggiare più veloce della luce e lascia il Sistema Solare verso una stella vicina battezzata Nemesis. La trama scorre parallelamente tra gli abitanti di Rotor, alla scoperta del nuovo sistema stellare e i terrestri, alla ricerca di un modo per scoprire il destino della colonia ribelle.
Di questo libro ho soprattutto apprezzato come la scienza viene applicata alla finzione (e infatti il Buon Dottore nel presentare il libro mette proprio questo aspetto come motore della storia), sia per come l'ambiente spaziale e il contesto fantascientifico vengono usati per trattare la psiche umana e il comportamento di caratteri diversi di fronte a situazioni insolite.
E' come sempre un Asimov ricco di idee. E' una storia di viaggio e scoperta, i primordi del volo “Ultraluce”, l'esplorazione di nuovi mondi e la sottile psicologia di una piccola comunità isolata nelle immensità dello spazio profondo... e anche se non siamo ai livelli degli altri libri del professore, in alcuni punti la trama diventa un po' piatta e prevedibile, è comunque un buon romanzo con dentro tutte le tematiche care ad Asimov: sovrappopolazione, progresso sostenibile, le questioni etico- scientifiche, i viaggi temporali e spaziali.
Direi che consiglio il romanzo a chi già conosce Asimov, agli altri che vogliono leggere della buona fantascienza dell'autore, ma che non vogliono partire dalle grandi saghe da lui scritte, punterei decisamente su “Neanche gli dei” come romanzo a se stante, capace di far conoscere un grande scrittore a chi non hai mai letto niente di suo.