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Aspettando l'alba e altri racconti di Mario Rigoni Stern è un libro di racconti principalmente diviso in due parti: la prima con l'esperienze di guerra dell'autore o comunque episodi di fantasia legati ad essa e la seconda incentrata sulla natura dei luoghi nativi a lui cari. Mario Rigoni Stern è stato prima un militare e poi uno scrittore, il suo romanzo più noto è “Il sergente nella neve” (1953), un'autobiografia della ritirata di Russia. E' stato definito da Primo Levi “uno dei più grandi scrittori italiani”.
La prima parte del libricino è dedicata ai ricordi di guerra e di prigionia dell'autore: l'alpino che con la sua mula Brenta e una slitta ha salvato molti compagni dalla morte durante la fuga dall'accerchiamento nella sacca sul Don in Russia, una bottiglia nascosta in una trincea da un fante della guerra '15-18 e ritrovata dopo trent'anni, il ritorno straziante al lager della prigionia in Polonia... La seconda parte ritorna ai temi della vita semplice di paese, il bosco e i suoi animali, caprioli e lepri, la storia di un cane da caccia e di un oste poeta.
I primi racconti, incentrati sulla guerra, sono stati quelli che ho preferito: la sopravvivenza durante le marce in Russia in un paesaggio carico di neve, il vento, la disperazione, il freddo, la fame, la solidarietà tra questi sventurati alpini... e il pensiero fisso di poter tornare a casa, dai propri cari. Come ci sembra lontano questo mondo oggi, dove siamo pieni di cibo, calore e libertà.
I secondi, sono incentrati negli anni successivi alla guerra, con l'autore immerso nei suoi monti natii, circondato dalle persone e dalle cose più care: qui ritroviamo un uomo che apparentemente vive serenamente in comunione con la natura e in essa riesce a sopportare il peso dei ricordi più dolorosi. A parte le bellissime descrizioni della vita in montagna, ho trovato questi racconti più deboli, semplici al punto di annoiare, poco condivisibili per quanto mi riguarda l'esaltazione della caccia (a scopo venatorio) e qui probabilmente l'autore rivela il rischio di non aver capito, pur nella corretta denuncia degli eccessi, i cambiamenti del suo tempo.
Salvo nel complesso il libro, esaltando molto i primi scritti e qualche descrizione nella seconda parte dei racconti... il resto sinceramente non l'ho apprezzato molto.