Ratings23
Average rating4.1
Tough to get into at first the prose is straight up and quite emotionless, but the further you get in, the more you get drawn in to the web of L.A underworld and crooked detectives. All of the main characters hold their own with the protagonist now really being revealed until towards the end, great read.
Sensitivity warnings for anyone interested. The racism and homophobia were probably suitable for the LA 50's underworld but it was pretty intense for a 2023 reading.
The conclusion was, perhaps, not as tightly satisfying as the film. But the depth and complexity of the intrigue in the novel were so much more satisfying.
The writing style took a second to get into but then it flowed at a clipped, deliberate pace that made a thrilling page-turner. I will say I prefer Ellroy's previous and less machine-gun style prose.
La Los Angeles di Ellroy è un mondo talmente complesso e coinvolgente che probabilmente è il miglior sfondo a livello di complessità e di storie che io abbia mai letto. Confermate le mie impressioni anche in questo terzo libro della quadrilogia della Città degli Angeli. Ora non mi resta che il quarto pugno nello stomaco e spero di vedere la fine di un certo poliziotto corrotto di nome Dudley. Uno dei personaggi più belli e costruiti alla perfezione che abbia mai avuto il piacere di leggere. Tutta la storia si svolge in un arco di 5 anni, Ellroy ci impiega 300 pagine per narrare questo lasso di tempo, perchè nel frattempo crea talmente tanti sottointrecci fra i protagonisti, che alla fine ne rimani un po' stordito, che a volte risultano davvero molto complessi e indispongono un po' alla lettura. Si sente pesantemente che si sta leggendo un Ellroy. La grandiosità dell'autore però sta tutta nel finale, dove arrivi stremato e anche un poco spazientito e rimani con la bocca aperta davanti alle pagine. Un lavoro di scrittura perfetta è anche rappresentato dall'inserimento in alcune parti nel libro di finti articoli giornalistici che servono per “fissare” la storia e i punti principali nella mente del lettore. Un lavoro grandioso e immenso anche se a mio avviso un poco sotto rispetto ai primi due episodi, un sacco di carne al fuoco per il, sono sicuro, devastante finale. Stilisticamente, un Ellroy che sembra già portarsi verso uno stile più secco, serrato e freddo con frasi brevi e meno verbi, che saranno lo stile della trilogia della storia Americana, di cui è uscito da poco l'ultimo “Sangue randagio”. Rimani stordito con i libri di Ellroy... una miriade di personaggi, intrecci, sottointrecci, protagonisti talmente ambivalenti tra bene e male che non sai se devi amarli od odiarli. Autori di questo calibro ce ne sono molto pochi e ti fanno capire realmente l'amore per la lettura.
I've always liked LA Confidential the movie. The book has all the elements in them that are portrayed in the movie but the movie is much better organized and a more straightforward story - for better or worse, depending on what you like. The book tends to ramble and assemble a narrative and then pull it apart - which is one of the key features of the movie as well. Its just a little too much of a good thing for me in the book. I think the screenwriter did a superb job in getting the essence of the novel's approach. This novel is probably the best that I've read from James Ellroy. Rambling and at times incoherent but the story surges forward to a great - and quite different - ending than the movie.