Ratings1
Average rating4
We don't have a description for this book yet. You can help out the author by adding a description.
Reviews with the most likes.
Mendel dei libri, in originale “Buchmendel” è un racconto dello scrittore austriaco Stefan Zweig pubblicato nel 1929, l'autore, che fino ad allora si era professato laico, avvertiva crescenti e importanti segni di antisemitismo nella società austriaca. Importante, nel racconto, sono i tema della memoria e del degrado della civiltà mitteleuropea dopo la prima guerra mondiale.
Questo è un autore che ogni tanto incontro sulla mia strada da lettore, ho amato tantissimo “Lettera di una sconosciuta”, mi piace enormemente la sua scrittura, gentile e leggera come una carezza, abbondante di aggettivi, che abbracciano stati d'animo e riflessioni; Zweig è uno scrittore che si legge tutto d'un fiato, e poi ci si pensa a lungo... sedimenta piano e attecchisce all'interno.
Il racconto si svolge a Vienna, nella seconda metà degli anni venti. L'io narrante si rifugia in un caffè per ripararsi da un acquazzone; nonostante l'arredamento rinnovato del locale riconosce il «Caffè Gluck», e gli torna alla mente Jakob Mendel, un povero venditore di libri usati che soggiornava in quel caffè e possedeva delle straordinarie facoltà memoriche. Il narratore non trova traccia di Mendel nel «Caffè Gluck», finchè la signora Sporschil, la custode della toilette, gli racconterà la storia di Mendel.
Un amore per la conoscenza, un racconto sull'estasi della lettura, quel processo che porta al piacere assoluto dell'estraniazione, a prescindere dal contenuto dell'oggetto d'interesse. Il racconto contiene un profondo messaggio d'amore per le lettere, confuso nella tristezza che si porta dietro come il destino che viene riservato a quest'uomo, che poi è forse molto simile a quello riservato a molti altri, in momenti e circostanze diverse.
Ci si ritroverà nell'impossibilità di non provare affetto per Mendel, nel non commuoversi di fronte al suo triste destino e non provare rabbia verso chi ha distrutto quel suo piccolo piccolo, grande vivere.
Un bellissimo gioiello che non si guarda ma si legge in un soffio e non si dimentica più.