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Ho letto qualche frammento degli altri libri di questo stesso autore ma soprattutto ho letto estensivamente i suoi articoli socio-politici che scriveva per vari quotidiani. Necessariamente e inevitabilmente ho deciso di darmi l'impegno di leggere i suoi libri per intero partendo dal primo che pubblicò . Non fatevi trarre in inganno dal titolo: “Pensieri di un vecchio” Gonzalez Ochoa l'ha terminato a 21 anni.
Le idee contenute in questo diario filosofico sono a forma di aneddoti o per meglio dire di parabole e sono raccontate come se il nostro le ricevesse. Insomma ricorda molto un certo tipo di filosofia orientale da questo punto di vista. E le idee non sono neanche male. Però si nota subito l'età dell'autore, è una filosofia acerba ancora molto illuministica/romantica e molto distante da quelle cose che ho letto di suo molto posteriori. Insomma la ricerca dell'energia interiore come fonte vitale e la sua concezione politica di anarco totalitarismo, pensieri di cui scriverà più avanti, sono ancora all'orizzonte anzi forse si può proprio sostenere che qui non ce n'è traccia. Ecco, se avessi una macchina del tempo io questo mi autoconsiglierei di saltarlo e di passare al successivo, ma d'altronde non è neanche stata una lettura abominevole, quindi... Insomma il problema è proprio che non mi ha fatto particolarmente né caldo né freddo.