Un giorno qualunque dell'estate 1953, con una palla lanciata durante una partita di baseball, Owen Meany uccide per sbaglio l'adorata madre del suo più caro compagno di giochi, John Wheelwright. Un'amicizia, quella tra i due ragazzi, singolare e resa speciale dall'unicità di Owen, che, incredibilmente minuto e dotato di un'eterea vocetta nasale, catalizza le attenzioni di chiunque lo incontri. Acuto e introspettivo, polemico e riflessivo, filosofo e fervido credente, è lui che, dopo la prematura scomparsa della madre di John, veglia sull'amico, inducendolo a terminare gli studi e a sfuggire all'arruolamento per il Vietnam. Owen Meany diviene così il ritratto di una creatura eccezionale, toccante, comica e al contempo fatale.
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Preghiera per un amico, in originale “A Prayer for Owen Meany” è il settimo romanzo dello scrittore americano John Irving. Pubblicato nel 1989, racconta la storia di due ragazzi, John Wheelwright e il suo migliore amico Owen Meany, e della loro infanzia e gioventù trascorsa insieme in una piccola città del New Hampshire negli anni ‘50 e ‘60. Owen è descritto dall'autore come un ragazzo fuori dal comune: sa di essere strumento del volere di Dio e cerca di compiere il destino annunciatogli da una sua stessa profezia.
La voce narrante del romanzo è John Wheelwright, cittadino del New Hampshire che decide di trasferirsi dagli Stati Uniti a Toronto in Canada ottenendo così la cittadinanza canadese. La storia è narrata secondo due piani temporali: il primo rappresenta la prospettiva di John nel presente (1987), il secondo dà voce ai suoi ricordi: l'infanzia e gioventù trascorsa insieme al suo migliore amico Owen Meany. Il romanzo affronta questioni spirituali come l'importanza della fede, i problemi di giustizia sociale e il concetto di destino, all'interno di una narrazione inconsueta.
Libro estremamente bello, capolavoro semisconosciuto di Irving, uno dei più geniali romanzieri contemporanei americani. Sono pagine che si leggono da sole, che entusiasmano, toccano nel profondo e commuovo il lettore dall'inizio alla fine. Chi si dimenticherà più di Owen Meany? Uno dei personaggi migliori e meglio delineati che mi sia mai capitato di incontrare nella mia vita da lettore: gli si vuol bene, a Owen, un bene profondo e duraturo, nonostante la sua “leggerezza”, e ad ogni angolo per strada sembra di vederlo, sembra che prima o poi lo s'incontrerà e diverrà il nostro migliore amico.
Un mix di amore, dolcezza, passione ed ironia che non può assolutamente mancare nella biblioteca di qualsiasi appassionato lettore. La scrittura è molto piacevole e scorrevole, ma il contenuto del libro non è assolutamente banale, anzi direi che almeno in alcuni punti è estremamente profondo con personaggi immortali, veri, unici e mai banali, inserendoli in una cornice storica resa con potente realismo: l'America dei Kennedy e la guerra del Vietnam sullo sfondo, per arrivare agli anni ottanta.
Una curiosità sull'opera: il romanzo si ispira parzialmente all'opera più nota di Günter Grass, “Il tamburo di latta”. Grass è stato fonte di ispirazione per Irving, oltre che un amico stretto. Entrambi i protagonisti dei romanzi, Owen Meany e Oskar Matzerath, condividono le stesse iniziali del nome e altre caratteristiche, le loro storie mostrano inoltre alcuni parallelismi. Irving ha confermato queste somiglianze. Preghiera per un amico segue tuttavia una trama diversa e indipendente.
Un romanzo intenso e bellissimo, con un finale struggente. Difficilmente se ne trovano di migliori.