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Un viaggio spettacolare alla scoperta delle insidie della vetta più alta del mondo L’8 giugno del 1924, George Mallory e “Sandy” Irvine partirono per una scalata verso il tetto del mondo, lì dove nessuno era mai stato prima. Furono avvistati per l’ultima volta a una distanza di circa duecento metri dalla cima dell’Everest. Un secolo dopo, ancora non sappiamo se siano mai riusciti a raggiungere il loro obiettivo, ben prima della storica impresa di Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, nel 1953. Sarebbe una scoperta in grado di riscrivere la storia, non solo dell’alpinismo, ma dell’uomo. Irvine portava con sé una macchina fotografica Kodak ma questa, come il suo corpo, non è mai stata trovata. Mallory e Irvine potrebbero aver raggiunto la vetta e scattato una fotografia prima di morire? Mark Synnott ha deciso di partire per la famigerata parete nord del monte più alto del mondo, aiutato da una speciale tecnologia per consentire ai droni di raggiungere altitudini impossibili. Il suo obiettivo: trovare il corpo di Irvine e la macchina fotografica che potrebbe contenere le risposte sul vero esito della spedizione. Questo è il racconto mozzafiato della sua impresa, per risolvere uno degli enigmi più affascinanti del secolo scorso. Un’adrenalinica indagine ad alta quota E se l’Everest fosse stato scalato prima del 1953? «Synnott è abile nel tenere i lettori incollati alle pagine, guidandoli nella scalata verso la risoluzione del mistero.» The New York Times «Quasi settant’anni dopo che mio padre, Tenzing Norgay, ha scalato la vetta del Chomolungma [il nome tibetano del Monte Everest] con la spedizione inglese del 1953, la narrazione occidentale continua a essere tormentata da una domanda: sono stati Mallory e Irvine ad arrivare in cima per primi, in realtà? Segreti e misteri del Monte Everest di Mark Synnott si lancia alla caccia del mistero e ci porta più vicini a chiudere questo capitolo della storia della montagna. Ho imparato molto da questo libro.» Norbu Tenzing Norgay «Se avete intenzione di leggere solo un libro sull’Everest, scegliete questo... È un’avventura affascinante.» Outside Mark Synnott Membro da venticinque anni del North Face Global Athlete Team, è guida alpina certificata a livello internazionale e istruttore per i paracadutisti della United States Air Force. Vive nella Mount Washington Valley, nel New Hampshire.
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Premetto che l'ho divorato ed è un libro che mi è piaciuto moltissimo.
Tuttavia, devo sottolineare due criticità. La prima è che il libro fa un po' “effetto minestrone”. Immagino che sia voluto e che l'autore abbia voluto intenzionalmente mescolare diverse storie, ma alcune di esse sembrano essere messe un po' per fare volume. È un peccato, perché tutte si meritano un posto nella letteratura dell'Everest, ma probabilmente si meritavano un volume a parte. Non dico altro per evitare spoiler.
La seconda è la traduzione. In generale la traduzione è di buona qualità, con una lettura scorrevole. Tuttavia, in molte parti ci sono alcuni problemi con i termini (attenzione perché la prima volta che leggerete la via “standard” vi potrebbe andare di traverso il caffè, ma poi alla trentesima ci si abitua), e in diversi tratti la costruzione appare eccessivamente letterale (avere una conversazione, avere una giornata, il “mio” ossigeno, ho bisogno che tu faccia e mille altre espressioni che appesantiscono di molto il testo, specialmente nelle parti più discorsive).
Comunque, per concludere, un gran bel libro, anche se molto “americano” nello stile, nella narrazione e nell'approccio generale.