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Mi accosto sempre con molta prudenza nel recensire un grande classico che ha duecento anni, perchè decisamente quello che c'è d'importante e significativo di questa opera è stato sicuramente esposto in mille e più modi; dunque si rischia di cadere nel già detto e risulta a chi legge la recensione che nulla si porti di nuovo. Allora esporrò quelle che sono le mie sensazioni e i mei pensieri derivati dalla lettura di questo libro: la storia è bellissima, i personaggi meravigliosi, lo scenario e l'ambientazione in cui essi si muovono stupenda. Ammetto che non amo particolarmente il periodo storico in cui si svolgono i fatti raccontati (siamo nell'ottocento europeo), ma tale remora cade decisamente davanti ad un racconto che prende dalla prima pagina e lascia il lettore avvinghiato al destino di Edmondo, il protagonista indiscusso della storia che nasce marianio e arriva ad essere Conte di Montecristo, in un susseguirsi di vicende di dolore e di vendetta e di amori così forti che difficilmente verrà a noia a chiunque, solo alcune parti (ma sono veramente pochissime) sono forse così lontante dal nostro vivere quotidiano da risultare un po' indigeste, ma probabilmente questo mio giudizio rientra in quello detto prima su questo periodo storico. Il tutto è sublime, divino, eccelso, fulgido e non basta ancora. Amori, tradimenti, dolore, gioia, vendetta, lotta, cupidigia, odio e tutti quei sentimenti che agitano gli animi umani sono descritti meravigliosamente in queste pagine, non si lasci spaventare l'aspirante lettore dalla lunghezza della storia, perchè essa scorre veloce come acqua di un ruscello di montagna che rinfrescherà sicurmante la vostra sete di lettura. Se posso elevare ancor più del resto solo un parte della storia, posso dire che ho apprezzato particolarmente le pagine dove viene descritta la prigionia di Dantès. Ancora più felice di essermi avvicinato a questo libro nella piena maturità di lettore, perchè ho potuto gustare il tutto assaporandone piano il sapore che danno solo i buoni vini invecchiati, ai palati degli intenditori. Il Conte di Montecristo non può certo mancare in una libreria che si sfoggi di tale nome.