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Questo libro descrive l'indagine di Marco Albino Ferrari, che ci accompagna sulle tracce dei coniugi Charbonnet, gli “sposi aeronauti”, e dei suoi due compagni che compirono nell'ottobre del 1893, il viaggio di nozze in mongolfiera iniziato a Torino e concluso sulle Alpi Graie si trasformò in una vera e propria odissea che occupò le cronache della stampa dell'epoca per settimane.
Quella dell'autore non è solo una ricostruzione storica, come più volte ribadito dallo stesso nell'introduzione, ma mescola verità, tratta dagli articoli di giornale di allora e da interviste con i discendenti dei protagonisti con una rappresentazione letteraria, immaginando i dialoghi e le vicende dei quattro protagonisti; il viaggio dei protagonisti è accompagnato da quello dello scrittore che ripercorre i luoghi toccati dal viaggio di nozze degli sventurati.
L'“ammiraglio dell'aria” Charbonnet, all'età di cinquant'anni, rimasto vedovo, decide di sposare la figlia della sua governante Anna Demichelis, di appena diciotto anni. La passione per il volo lo spinge a decollare dal Gazometro di Torino con l'aerostato Stella proprio il giorno delle sue nozze, portando con sé la giovane sposa, davanti agli occhi increduli, all'entusiasmo e agli applausi della popolazione di Torino. Saranno accompagnati da il signor Botto, amico di Charbonnet con il quale condivide la passione per il volo e il suo garzone di fiducia Costantino Durando, segretamente innamorato di Annetta. Dopo una prima fermata in un paesino vicino a Torino i quattro ripartiranno, ma un'improvvisa tempesta farà volare l'aerostato fino a farlo schiantare contro un'impervia montagna. Da qui il susseguirsi della storia con il tragico finale.
La storia è scritta davvero bene, l'autore anche se non è propriamente uno scrittore di romanzi, ha una scrittura davvero bella e una prosa che ammaglia il lettore, le descrizioni sia tecniche dell'aerostato e del volo, sia descrittive dei paesaggi e dei personaggi, sono vivide ed eccelse; purtroppo però, la storia, alla fine non è all'altezza della bravura dello scrittore: la prima parte del libro è lenta e si riprende solo quando avviene la tragedia dello schianto sulla montagna. Sarebbe stato anche interessante sapere cosa accadde dopo che i superstiti ritornano alla loro vita normale, mi sembrava un giusto epilogo inserirlo.
Un libro che si fa leggere, ma nulla più.