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Devo essere sincera: ho riletto questo libro dopo 17 anni e posso ancora dire che mi piace moltissimo!
Come nel caso di molti altri libri non ricordavo la storia in sé con la maggior parte dei particolari, ma rileggendolo ho visto riaffiorare moltissimi ricordi: la mattina di Natale, tutti i regali che ho trovato al mio risveglio (ah, bei tempi quelli... :C) e l'emozione nel vedere il libro e la VHS che mi era stata raccomandata da molti dei miei amichetti delle elementari :)
Che dire? Ovviamente la storia è semplice, ma i valori che trasmette sono davvero profondi: l'amicizia, l'importanza del mantenere le proprie promesse e la capacità che tutti dovremmo avere di accettare tutto ciò che è diverso da noi.
Devo ammettere che Colonnello mi urta un po' i nervi, considerando il fatto che 9 battute su 10 consistono in: “La finirà mai di togliermi i miagolii di bocca?”. Sarà, ma provo un certo odio nei confronti dei personaggi inutili che continuano a ripetere sempre le stesse frasi.
Nonostante questo, gli ultimi capitoli mi sono piaciuti particolarmente e, una volta arrivata al capitolo finale, mi sono ritrovata con gli occhi lucidi (cosa che non accade spesso!)..
Sono sicura che tra qualche anno lo rileggerò e riproverò di nuovo le stesse emozioni e, chissà, magari in un futuro non molto lontano potrò creare nuovi ricordi rileggendolo coi miei figli (se mai ne avrò ahahah)... :)
Una storia che si legge in un pomeriggio, magari piovoso come questo in cui sto scrivendo, con una predisposizione d'animo malinconico e pensieroso, dove si accoglie volentieri un abbraccio morbido come può esserlo quello di un gatto acciambellato sulle gambe.
Si vede l'attaccamento dell'autore suo gatto Zorba (morto prematuramente) e la dedica ai figli la dice lunga su quanto un uomo o una famiglia possa considerare un animale come parte di essa. Un tributo, un ricordo ad un gatto a cui si è voluto bene, emozioni che per un romanziere di professione è facile trasformare e trasmettere ad una pagina, fino a diventare storia e condividierle con il lettore.
Favola che intenerisce, fa sorridere e commuove nel finale, che insegna e punta il dito anche sull'ambiente che ci circonda e sui nostri errori che si ripercuotono sulla natura in cui tutti viviamo.
Bellissima la frase che sintetizza molto questa storia e cioè che “vola solo chi osa farlo”, una parabola che spinge ad inseguire un sogno e a realizzarlo, perchè niente probabilmente è impossibile: anche un gatto può insegnare a volare ad una gabbianella.
Troppo candido ed ingenuo? Probabilmente sì, ma va letta come una fiaba dedicata ad un gatto e a dei bambini che lo amavano. Limitiamoci a questo.